mercoledì 26 maggio 2010

Pagellone della settimana loggionistica (3)

(pubblicato in data 9 marzo 2010)
di HHL con "taglioecucito" di GioFe.

- Contiene ironia. Areare il locale prima di soggiornarvi -

- VOTO 10 alle portacolori varesine nell'Under 21, Robur Saronno e Campus Varese, entrambe agevolmente promesse verso una fase finale più avvincente della finale del GF. A Saronno si godono un Dario Borroni in formato nazionale, un Matteo Leva che porta a spasso gli avversari anche quando beve e mangia tre McMenù completi, caffè e ammazzacaffè compresi, un Edo Montrasio che scegliere di fare il fenomeno nella serata giusta. Mica come un SuperMario Castelli qualsiasi che ne faceva 22. Sì, ma contro Clivio. Il coach del Tumminelli se li è sognati per tre notti di fila in tanga leopardato. Al Campus invece basta il “servizio completo” di Magnoni, ancora una volta in doppia cifra. E con l'aiuto di Campiotti, Tabacchetti, Magistrali e compagnia cantante (cit.) disinnescare il Cat Vigevano è stato più piacevole che assaggiare una fetta di dolceriso del moro. Ora appuntamento in grande stile – da stasera a Melzo le finali regionali con Calolziocorte e Tavernerio - anche se l'appendice degli interzona nazionali è già in tasca. Più forte ragazzi.
- VOTO 9 alla Yama lunare e al Villa stellare, perché quest'anno l'epicentro del volley è dietro l'angolo. In casa Carnaghi si sogna con Aguero e Secolo, oggetti volanti identificati benissimo sopra i chiari di luna pesaresi, perché la Scavolini sarà ancora la più amata dagli italiani ma Villa Cortese potrebbe anche essere la prossima Miss Italia.
A Busto invece hanno capito il concetto che basta un poco di Havelkova (16 punti e il due di picche per il fidanzato fresco coach novarese) e la pillola va giù. Vedere poi che l'ex di turno Fede Valeriano, che ultimamente aveva saggiato il campo a ogni cambio di ora legale, si erge a paladina della ricezione (64% di positivo, mica quisquiglie) ed esulta tarantolata ad ogni punto, beh, non ha prezzo. Per tutto il resto c'è AsystelCard. Con quella compri tutto, anche il Cappellaio matto se vuoi, ma tanto poi perdi lo stesso e ti fai il fegato blu. Fast&Furious.
- VOTO 8 ai polpastrelli al vetriolo di Nicola Tosi (21 punti, 4 rimbalzi, il GPS per il suo marcatore) e Andrea Soragna (15 punti e il Gutalax per l'Ariete), regia a due teste più diversa non si può per una Tarallo-band che guarda tutti da lassù. VolaNicola è più fuori di un balcone a strapiombo sulle Cinque Terre (in senso meramente positivo, leggi estroso ed effervescente), Sora scientifico e razionale come un'equazione a otto incognite. Insieme due modi di intendere il basket tanto diverse da essere perfette metà delle stessa mela. Un sette anche per il Pres Tarallo, allenatore-giocatore-presidente-magazziniere-uscere-socio di maggioranza e minoranza: esulta a 360°, sia in campo dove quelle poche volte che alza la mano segna sempre, sia classifiche alla mano, laddove il ritorno nella “promo ingrata” è più di una realtà con bel cocktaill di vecchi bucanieri e giovani rampanti. E l’anno prossimo pescherà sicuramente dalla B2 “made in bucatiniall’amatriciana”. Generazioni di fenomeni.
- VOTO 7 all'AS del ‘Dringher e di capitan Iovene che non si fa infilzare sul gong dalla regina del mercato Ponte Tresa, perché è la dimostrazione che spesso ci si può divertire pure, e forse di più, con cinquemila lire nella piazzetta sotto casa, mentre gli altri coi milioni in tasca si annoiano tra un privè e l'altro con spogliarelliste annesse. Nannetti (14+6) segna anche mentre prepara gli spritz, “Bimbo” Conconi (12) viviseziona con il suo delicato bisturi mancino e a Luca Rusconi manca ormai solo di moltiplicare i tiri per i canestri che sarebbe pronta per lui la beatificazione a Valle Olona, perché se tutti ti fanno le trappole e tu li infinocchi lo stesso vuol dire che allora sei forte. E vedere l’ex Carettoni che sbaglia l’ultimo tiro, beh, ti fa ridere il c**o, come avrebbe detto qualcuno. Squattrinati organizzati.
- VOTO 6 all' Avvocatessa Anna “Boom Boom” Rossi da Schio, protagonista del raid di Palmanova. Storie di ragazze nate per diventare fenomeni, gente con gli occhi nelle mani e il ghiaccio nelle vene, che se ne sbatte di chi ha davanti. La sensatezza del mondo non fa per quest'Alpo che passa dalle forche caudine alla beatitudine, con un posticino play-off che sembrava fino ad un mesetto fa più utopistico del pareggio del bilancio, strabiliando ogni concetto di realtà virtuale sulle ali della fuciliere veneta: 14 punti, 2\3 da 3, 4 assist. Certe notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei. Donna vitruviana.
- VOTO 5 all'eroica resistenza di Paolo “the Machine” Castiglioni. Nessuna resurrezione, nessun venerdì 13, chi era a un metro dalla grandine c'è finito sotto, chi invece era ad un millimetro dal sole ora se ne sta in costume a bere un aperitivo che sa di play-off quasi definitivi. Eppure, per larghi tratti con vantaggi ampi, a menar le danze sono proprio gli arancioblù di casa; però, caro Titti (2\6 dal campo, 2 perse), non si può lasciare soli in barca a vela Michelozzo Carnaghi, Briccolone, Marelli e l' “Uomo Ragno” Sartoni, quattro che di riffa o di raffa la carrozza l'han mandata avanti sempre, anche senza benzina. Poi non puoi lamentarti che Giussani, Paladini e Gandolfi rimangano soli sul molo ad aspettare il tramonto. E se poi la settimana si chiude incrociando Corona, sì quello di Belen e di Woodcock, quello degli scatti rubati e delle mutande firmate, allora non devono essere stati sette giorni particolarmente fortunati. “Scusi, c’è da spostare il carro funebre qui fuori”, rivolgendosi allo spocchioso paparazzo che intralciava il traffico e la ripartenza del nutrito gruppetto cestistico-mangereccio: sventura, ma con il sorriso.Luna Nera. Con qualche tono di grigio.
- VOTO 4 alla Bustata di Brunetto Contardi, deflorata a Savigliano. Perché va bene perdere in casa in occasione dell’esordio assoluto della web-tv di Giò Castiglioni, quando la Cogein avrebbe fatto paura anche al Porcellino Rosa Cremona. Ma andare in terra piemontese con Colombo e Bazzani in più nel motore e tornare a casa solo con il parabrezza pieno di moscerini spiaccicati, beh, non vuol di certo aver imboccato la via che porta alla salvezza. Tra incomprensioni, defense ballerine e palloni che non arrivano sotto, si staglia l'immensa mole di un “Batman” Marcello dato per bollito troppo presto (chiedere all’ex coach dell’Ebro se lo preferisce con maionese o ketchup). 20 punti, 9 carambole e 9 assist, perché è la gente immortale, caparbia e straordinaria come lui che ci dà la forza di sperare che questo sport ce la faccia a salvarsi dai debiti, dai regolamenti assurdi, dai giochi di potere, dalle caste varie ed assortite. Sognatore errante.
- VOTO 3 a Tommaso Girola, perché non è solo colpa sua ma basta un attimo per bruciare il pane nel forno.Qui non ce l'abbiamo con lui, né con Tizio, né con Caio. Semplicemente giustificare un avvio da banco del mutuo soccorso sarebbe impossibile anche per l'Avvocato Taormina e il suo staff. Se in trasferta il primo quarto ti mangia in testa pure il benzinaio di Cuveglio (28-17) poi puoi essere pure Pini Gershon ma in partita non ci rientri più, nonostante il cuore enorme di un Mauro “Pedrino” Pedrani cornuto e mazziato, che prova a difendere e a sgobbare e si ritrova lui pure sotto il livello del mare, mentre chi pensa solo al tabellino lava la mani e la coscienza con stilettate inutili. Non è un paese per mastini.
- VOTO 2 ai boriosi con in bocca l'aggeggio con lo sfiatatoio che ti becchi in giro, perché basta accendere la GS tivù o mettere il naso in qualche PalaQualsiasi per vedere rimesse invertite, passi condonati, fischi astrusi, antisportivi macchiavellici, tecnici come confetti, intenzioni di tiro misteriosamente che appaiono o scompaiono, Lodi Alfano ( leggi immunità ai potenti) arbitrariamente applicati, condanne sommarie, mani addosso tollerate, wrestling concessi, sospiri punti con l'ergastolo e perfino crisi isteriche di fischietti stressati. C'è crisi, c'è gente che retrocede e chiude su baracca e burattini e qui si danno in mano bombe a mano a bamboccioni sfiatati. Certo, non sono tutti bravi come Calveri, come il rampante Spinello. Ma un minimo di rispetto in più lo pretenderemmo anche. Armi di distruzione di massa.
- VOTO 1 agli abbonati del doppio 0 come la farina, ovvero la LIUC di Andrea Cegna, porto di mare in cui maramaldeggia chiunque, ora pure specializzato in laurea accademica di regalare partite già vinte (41-20 alla finel del primo tempo dopo un torrenziale quando epico 16-0). Siete ancora lì a piangere sul latte versato, su un terzo quarto con più disastri di una puntata dello Zoo senza bip e con il canestro di Ghisi e compagni completamente incellofanato (0-27 nei primi 15’ della ripresa). Eppure che colpe avete, se non quella di esservi imbattuti nella furia cieca di Max Frontini (11 punti e la distribuzione degli ovetti Kinder), che vi ha trafitto quasi sul suono della sirena. Ragazzi il basket non è football americano né salto in alto, hai voglia ad usare pure gli stivali delle sette leghe ed esplolare l'iperuranio quando poi ti ritrovi uno con i piedi ben piantati a terra e la carta d'identità galoppante che t’apparecchia sulla testa l'enciclopedia del basket. Visionari.
- VOTO 0 all'escursione della Lonate dei miracoli in terra varesina. Roba da chiodi, c'è Daniele Piccolo che si conserva per la pista della Rocca, c'è Salvatore Ruta che segna anche dalla vasca da bagno di casa sua con il sapone sugli occhi (5\5 da 3, l'ultima volta senza errori all'esame di patente), c'è il DucaConte® Palmeri Ferla che non segna nemmeno nella diga di Ridracoli e che sarebbe meglio pensasse anziché protestare per allargare il canestro, c'è Marchino Colombo che gioca a bridge e compra il diciottenne Peter Frenette al fantasaltocombinata, e Andrea Gesualdi che non avrà le molle sotto i piedi né i distico elegiaci nelle mani ma fa equazioni lineari, fa canestro quando conta, fa impazzire di gioia chi ama questo sport. Intanto coach Resmini sembra Giacomo Leopardi: meglio starsene nascosto dietro la siepe che là fuori succedono cose inspiegabili, vedi Arcisate che lscia giro punti. Vita Spericolata.
- PREMIO SPECIALE ai “prigionieri” del DNA, Masnago prima rotatoria a destra, e del Piedigrotta, pieno centro della “Città Giardino”, domenica sera in occasione del party in onore di coach Tallone, fortunati nell'assistere alle permormance dell'imbucato di turno, un piacione con un look da finto trasandato alla Mourinho, tutta roba di marca scontata 50% o 100%, buffet, negroni, pizza, ravioli, fritto misto, contorno e dolce. Che tutti - Tamburi, Pinze, Giovannini, Mangus, Fabietti, etc etc etc - sono ancora lì a domandarsi chi è, chi ce l'ha portato e chi era la talpa, mentre il ragazzo in serata di grazia modello Pablo Escobar all'aeroporto di Caracas conversa, si ciba, intrattiene, anima e parla con tutti (festeggiato compreso) come il più fraterno degli amici. Colpo grosso.

Pagellone della settimana loggionistica (2)

(pubblicato in data 2 marzo 2010)

di HHL, taglio e cucito di Gio.Fe.

- Contiene ironia. Areare il locale prima di soggiornarvi -

VOTO 10 alla stupefacente cavalcata troinfale dei Busto Springers, poche chiacchere, fatti tanti. C'è chi è vincente dalla nascita (Carlo Speroni, 4/7 da 3 nelle due uscite settimanali), chi è tornato a essere l'idolo perché lo stewart sorvola altri lidi (Giorgio Pellegatta, 10 punti in un quarto contro Gerenzano, come ai bei vecchi tempi), chi gioca dall'Oservatorio Astronomico del Sacro Monte (Paolone Favarin, che con i gallaratesi firma 15 senza strafare) e chi può permettersi di giocare per gli altri (Giovanni Ferrario, terza virgola consecutiva ma 17 rimbalzi e 5 assist), che tanto la Pruzzo-band se la cavicchia uguale. Perché battere l’ostica Gallarate nel recupero e vincere con Gerenzano mentre la maggior parte delle concorrenti scivolano su una buccia di banana è “tantarrrobba”. Figli delle stelle.
VOTO 9 ad Anilonti Andrea da Cerro Est, coi controffiochetti di carnevale, che ormai fa l'asso pigliatutto. Lunedì Piccinelli inscatolato come la Simmenthal e si cinge la testa di un ennesimo alloro giovanile, domenica espugna pure Parma... va beh, dite voi, Parma non vince nemmeno a subbuteo da soli, però da quando anche il custode del palaCasnate ha sfiduciato il santone, il fuso orario è cambiato. Ora basta l'impatto di Smith (23 con 8\14), il fosforo di Zampella (16 e 4 assist), la verve di Spreafico, il cagnolino di Aziz e altre cinque sane e te la giochi con tutti, mentre lo Special One gioca a Prison Break coi fantamiliardi che gli danno per passarsi le domeniche in tribuna a fare l'ultrà. Buoni e cattivi.
VOTO 8 ad Alessandro Dalle Ave, B52 del Vedano dei miracoli (18 punti) e questo da dove viene fuori? Da Cinecittà? Povero coach Alessio Crugnola, roba da non credere, te prepari la supposta per (Cossar e Fornari, 12 a testa) e alla fine arriva Polly a sistemarti l'esistenza. Due punti che non fanno classifica, ma il sesto successo consecutivo (ndr ormai sono già sette) è il primato incontrastato in seconda divisione vorrà pur dire qualcosa. L'infiltrato.
VOTO 7 alla Bustese, per la serie "tristezza mia vattene via". La 2-3 di Contardi che basta e avanza per scofanarsi i “tre nettari”, sulle ali di un Bazzani ciclonico che tratta Bensi e Massucco come House fa con Caddie ( 20 punti, 4\9 da 3, come bere un cappuccino la domenica mattina), di un Borghese che si attacca alla matrice e dispensa cuore ed energia per tutto il campo, e Beretta (14, 5\10 dal campo e anche 7 rimbalzi, 3 assist e 2 stoppate nel mondo dell’hyper-spazio) che si abbuffa gratis antipasto-primo-secondo-dolce-caffè-amaro della casa, lasciando giù da pagare al buon Terribile, che non dorme la notte al pensiero delle pietrate tirate in tutti i luoghi e in tutti i laghi del varesotto da Zanetti e soci. Che Dio T(')assisto.
VOTO 6 a Tomma
so Girola, il più elegante coach della Promo, perché qua non si rosica, si dà a Cesare quel che è di Cesare, a differenza del mondo reale. Se l'altra volta eri stato preso a sediate e questa volta hai fatto i bambini laureati con una difesa che soffoca e un'intensità da spesa di Capodanno, caro mio, è solo colpa o merito tuo. A proposito: ma uno così cosa ci fa in Promozione? E vabbè ma allora cosa ci fa Federico Mastrostefano sull'Isola dei Famosi? Paradossi tempospaziali.
VOTO 5 a Christian Mangano, perché in una settima in c
onfronto il crollo di Wall Street è un confetto. Storie di stagioni compromesse: sia un girone consolazione Under 21 (nella disfatta con la Valceresio, i denti da latte di Laudi jr sulla giugulare), sia un CSI stracolomo di stelle. Storie analoghe di coach trafitti al cuore da gente che gioca letteralmente con gli altri, gente che ha la stessa voglia di un impiegato del catasto il lunedì mattina, come andare al polo nord in costume: si fa, sì, magari i primi cinque minuti ti diverti pure, poi ci resti secco e fine dei risolini. Carpe diem.
VOTO 4 alla Partenope dei frustrati, perché la corda la puoi tirare (15/58 globale al PalaAllende) finché vuoi ma prima o poi si spezza. “Ci son due coccodrilli e un orango tango, due piccoli serpenti, un’aquila reale, il gatto, il topo, l'elefante”. Si è vero, non manca più nessuno, solo che non sono i leocorni che non si vedono, ma i due punti. Bisogna difendere ragazze mie, mica star lì a chiedersi che tempo farà, mentre Zanoni, Crippa e Frantini fan venir giù la grandine dai muri e dall’altra parte la “divina” fa 1/8 al tiro. Maioranology.
VOTO 3 a Michele Anzini, mongolfiera bucata a casa Colla. (4 punti con 2\6 al tiro e le Tic Tac per Usuelli), Perchè sarà pure vero che il basket si gioca in cinque, ma vallo a dire a Cuba Libre (ndr Ermanno Traietta) che il ragazzo è illegale, immarcabile e trasforma l'acqua in vino. E allora cosa ci fa a Casorate in D? Semplice, alterna sere in cui non segna nemmeno ad un nano centimetro dal canestro a banchetti nuziali in cima a tutti. Ma sì, non facciamone un dramma. Tanto lui non lo farà. Privilegiato.
VOTO 2 alle mani ibernate di casa Borsano di Paolo “the Machine” Castiglioni, perché l'ottimismo è il sale della vita. Leggi 39 punti e pensi a chissà che difese, tipo Barcellona o CSKA. L'Olimpia oscura ma c'è gente che prende l'intercapedine, altri solo il tabellone, altri che non prendono proprio nulla. Hai voglia a chiudere triangoli, quando nemmeno riesci
a tracciare una linea retta. La macchina del capo…
VOTO 1 alle inquietudini di coach Sbano, ansioso manco dovesse decidere il ritorno al nucleare in un nono secondo, giubilato dai polpastrelli di Barby De Luca. Tra campo e panchina, nella Despar, c’è più traffico che sul raccordo anulare nell’orario di punta, tra gente che va e gente che viene. Dentro Angeloni, fuori Quaranta, ridentro Quaranta, fuori la faccia buia di Zetova. Poi Weiss, Pincerato, ecc…, solo Manu Leggeri si salva in questo tourbillon. E non l’avessero fermato per tempo, avrebbe mandato in campo anche la Farfalla Yamy, tanto peggio di così… Mentre l’allenatore di Perugia in conferenza stampa sembra Borriello liquidato da Belen e sa che la colomba non la mangia neanche se spostano Pasqua avanti un mese (ndr esonerato nemmeno ventiquattro ore più tardi), la Yamamay vince e convince sulle ali di Fernandina, Havelkova e Turlea. Ma anche di De Luca (soprattutto), Crisanti, Borri e Campanari... eh sì tutta roba di casa nostra, vessillo di italianità e chissenefrega se sono italiane. Alla faccia delle “vicine di pianerottolo”. Dopo aver visto Pupo, il principe e il tenore è quasi meglio l'asilo politico in Turkmenistain. Italia Povera Mia.
VOTO 0 al Lonate Pozzolo che deflora tutto e tutti e che fa tardi la sera. C'è Gesualdi che fa fallo anche quando chatta su facebook. Daniele Piccolo che gioca a tennis. Marchino Colombo che sembra a tratti Albarello a tratti Tescari, a tratti Konrad Kurt Ladstätter, a tratti perfino “righello” Weiss. Salvatore Ruta che spara granate come un vietcong impazzito, il ”Duca Conte” Palmeri Ferla con la stessa voglia di difendere di chi viene svegliato alle 4 di mattina dai vigili per spostare la macchina in seconda fila. E coach Resmini che passa dalla faccia di quello in overbooking che arriva tardi al check-in e si incazza pure, alla faccia di Corona davati al lato B di Belen in cima alla Tour Eiffel. Reggiana dei miracoli.

venerdì 14 maggio 2010

Pagellone della settimana loggionistica (1)

da http://www.facebook.com/note.php?note_id=366977136200
di HHL e "taglioecucito" GioFe

- Contiene ironia. Areare il locale prima di soggiornarvi -

VOTO 10 alla Pasqua festeggiata in anticipo sul calendario di coach Andrea Anilonti, lunedì di una tristezza infinita peggio di un lunedì d'inverno con solo il GF in tv, domenica belli ed intensi come un tramonto estivo in riva al lago a Valmadrera. C'è Andjelic (16 punti, 3\6 dal casello di fino Mornasco) che gioca al tirassegno con la faccia di Chiaretta da Posillipo, Zampella (11 punti e 3 assist, Sauret for president) che mette a nanna Moro e le rimbocca le coperte, il colibrì Aziz alias signorina Scales (15, 22 di valutazione, giocateli al Win for life) che circumnaviga Ress come nemmeno Magellano sullo stretto e el tanque Harmon (12+7) che trattorizza Ramon e Macchi, mica il custode del PalaCasnate. Ma dicci una roba... coach Andrea, cosa hai dato a loro da bere? Nafta e blu diesel? Incendiarie.
VOTO 9 a Giovannino Castiglioni in arte The voice, aedo ingellato in missione speciale a Novara, perchè sarà pure la voce del padrone ma non le manda certo a dire a quell'argentino che guarda perennemente in alto alla ricerca degli UFO e che, dopo aver fatto cacciare Manari, ora le sta facendo frullare e pesantemente pure al buon Bufalo. Ma d'altronde, dopo la mora di Baires, è dura digerire la rustichella di Cagli Est... Storie già viste e straviste, come quella dell'addetta stampa che vuole interrompere le trasmissioni, del diretto sportivo che impazzisce e di quei reduci da Eaton o Oxford che vanno in tribuna VIP per fare il gesto delle fellatio o ricoprire di insulti chi sta facendo solo il suo lavoro. Tesoretto.
VOTO 8 alla lucida follia del trapezzista senza protezioni Roberto Russoniello (18 punti, Girola for President e un senso di onnipotenza), detonatore naturale di cristallina classe che prende spinta dalle emozioni e dagli umori propri per trasformare in ordinaria amministrazione ciò che sembra semplicemente impossibile. Facendo lo slalom tra i paletti di Capone Al, ha anche il tempo di chiedere se lassù a +18 nevica, visto che tutti gli olimpici sono ruzzalati nella neve fresca, dopo aver riaperto la baracca lascia volentieri i burattini a coach Bardelli, che ormai per Girola è come la Champions League per l'Inter. Impossibile is nothing.
VOTO 7 a "Nick the Quick" Sartoni da Busto Centro (21 punti e il Prozac per Lorenzo Alberti), che per una sera intera applica alla lettera l'assimo "provarci con tutte che qualcosa, stringi stringi, te lo porti a casa": lo fa in campo, andando per l'anticipo ad ogni benedetto passaggio e rimedia 3\4 furti con scasso con volo sopra il ferro di bufordiana memoria ed altrattente bombe sul groppone con moccolo di Titti annesso, poi lo fa pure allo Shed finita la partita e si narra che i risultati siano più o meno gli stessi. Rapporto di 1 su 2. Stagione di caccia.
VOTO 6 alla media tra quello che combina Beky Brunson mongolfiera sui cieli sestesi (13 punti, 11 rimbalzi, 6 recuperi, i tappetti elastici sotto le scarpe) e i disastri in serie di Michelle Greco (4 punti, il ghiaccio fuso sulle mani e 5 gentili omaggi alle avversarie) in 30' che se qualcuno mi spiega mi fa un grande piacere. Ricchini vince ma non convince e non si fa mancare davvero nulla: dalla forzona intergalattica che tira dal Pirellone e guarda le altre dalla ionosfera alla spaurita oriunda che non paga l'abbonamento a Sky. Ecco perchè Crippa (10 punti) non gliela fanno vedere... Segnale assente.
VOTO 5 al Geas che lotta suda, si dimena, corre, ci prova e si incarta, perchè, va beh tutti i segni di vita e l'orgoglio, però ragazze una volta che siamo lì a meno 3 palla in mano con il ristorante già prenotato e affettati e sottaceti già sul tavolo, perchè accontentarci di una panino con la porchetta di ghiaia nel parcheggio? E tutto ciò onostante una coppia di play da chiodi: l'enfant du pays che gioca ai numeri negativi (-4 di valutazione) e la prode iberica che invece gioca all'allegro chirurgo col cuore degli spettattori del palaAllende mettondone in fila due da standing ovation e tre da codice penale (0\6 dal campo, 5 perse ma 5 recuperi e 3 assist). Mari e Monti(ni).
VOTO 4 all'ennesimo pit-stop stagionale della nave da crociera di Brunetto (Contardi), novello Giacomo Leopardi stroncato nella notte napoletana del 14 giugno 1837 da una indigestione di confetti (leggi: 44 a 23 a rimbalzo per Dethona). C'è l'ermo colle su cui si arrampica Zunino per lanciare granate ( 16 punti, 2\3 da 3), la siepe è il pino e il guardo glielo esclude il B52 Orsini ( 22 punti, 11 rimbalzi) che segna pure col cellulare in mano dal raccordo per Moncalieri, la ginestra invece gliela serve calda direttamente all'Autorill di Lainate Carlo il Freddo Di Gioia che la rustichella era finita. Pessimismo cosmico
VOTO 3 al Montello del GM Marco Colla, solite storie di questi malnatesi buoni come il pane che si complicano la vita da soli lasciandoci le penne contro i resti di Caravate. E nulla può in una partita nata sotto la cattiva Stella nemmeno il cuore di Max Frontini, che scarica adrenalina e dispensa dosi di cuore, in questa Vaga band che perde pezzi come la scena finale di Robocop. un grande Max, dimostrazione che a volte meglio farne 0 ma vincere ma 20 ma perdere. D'altronde lo capiamo; si sarà sentito come padre Ralf, colui che le confessa mentre gli altri le spogliano... La regola dell'amico.
VOTO 2 agli ultimi 15 minuti a fari spenti nella notte dell'Olimpia Busto, issata a più 18 e polverizzata come un urna cineraria. Film già visti e rivisti, gettare a mare cospicui vantaggi, fare e disfare la tela come Penelope, avversari che segnano pure bendati in immersione con la Canalis e arbitri che scambiano la palestra per una via di Caracas e la solita faccia di coach Girola come un bambino davanti al cartello tutto esaurito a Mirabilandia trafitto sul gong... siamo su un campo di basket, mica all'AVIS a donare il sangue. La fabbrica del Sorriso (degli altri).
VOTO 1 (stavolta Davide Resmini c'è qualcuno peggio di te) ai batti e ribatti lonatesi in quel di Fagnano e al grande HHL, colui che ci provava (a far ridere) e ci riusciva benissimo (10 punti, svariati sassi e la voglia di chi preferia restarsene a casa a vedere i Cesaroni). Ma senza offesa, anche ai migliori può capitare di tirare materiale edile e di non segnare nemmeno in una vasca da bagno. Oddio, adesso non so se anche a Becirovic o Sato è mai capitato di fare così tanta pena... forse alla PlayStation sì pero. Il destino di chi sussurrava ai canestri e che ora Sleepy il novarese sussurra nelle orecchie cose non proprio piacevoli... Realtà virtuali
VOTO 0 ai quei "simpaticoni" (censored) - e sono buono - che hanno avuto l'idea intelligente di segnalare ai moderatori di basketcafè il pagellone e il suo autore. Chi confonde ironia con scherno, chi condanna la satira, chi si prende troppo sul serio, chi in generale ho perso per l'ennesima volta una buona occasione per impiegare il proprio tempo in cose più belle e piacevoli (gratis o a pagamento poco importa) che rifare la caccia alle streghe, fa solo vergogna, ma a sè stesso, prima di tutto. Editto bulgaro.

Pagellone della settimana loggionistica (numero zero)

Riparte l'aggiornamento del blog. Per ora è solo un "rewind" di quanto pubblicato sul profilo di facebook (www.facebook.com/giovanniferrario), ma diventerà presto un appuntamento fisso che affiancherà quello settimanale che ormai da qualche mese "allieta" il popolo cestistico e non del popolare social network.

Iniziamo con il "Numero zero" del Pagellone, pubblicato in data 16 febbraio 2010 (http://www.facebook.com/note.php?note_id=355408196200
VOTO 10 a Vittorio Frigerio, neo condottiero di Montello perché da quando ha ripreso in mano lo scettro del comando il fuso orario è cambiato: chi non si allena non gioca, e i nomi stanno a zero. Come le chiacchiere. Prima si perdeva anche a dama da soli, ora si spazza via Crugnola e si vende cara la pelle incantando nella neve sulle rive del Verbano. Ma cosa vi metteva Delle Valle nella minestra? Solfato di potassio? Meteopsicosi
VOTO 9 a Giorgio Beretta ( 20 punti, un diffuso senso di onnipotenza, Bini vivisezionato) perché la vita è proprio strana e i derby fanno storia a sé. La questione è sempre la stessa, caso o non caso ai posteri l'ardua sentenza: se lui fa canestro dal parcheggio dell'Esselunga con due mani in faccia, tre uomini in testa, dal palleggio o in uscita dal blocco non fa differenza allora in linea di massima l'Irte vince, se no è roba da chiodi. Va bè buttala via, averne di certezze così nella vita. 50 e 50
VOTO 8 agli Springers di Giovanni Ferrario e di Carlo Speroni che quatti quatti irrompono in testa, prendendo a krikkettate Capone Al nel derby più infuocato di Busto. E fa niente se il noto giornalista con le sciarpe più trendy della provincia scrive 0 punti, d'altronde mica è colpa sua se a carnevale ogni scherzo vale: lui ha fatto il contrario, il fenomeno per 4 mesi e il normodotato per una sera. Fortuna sua che Paolone si tinge la pelle di nero e fa pentole e coperchi e il fuciliere segnerebbe anche in immersione con la Canalis. E Capone Al le maschere le ha già preparate da tempo. Stelle filanti
VOTO 7 alla rimonta in acqua 4 di coach Tommy Girola che schiena Malnate in OT, perché quando la macchina è calda non importa se sotto il sedere hai una Maserati o una Innocenti; importa che spingi al limite e oltre in barba a tutor e autovelox mentre intorno il paesaggio è di una bellezza struggente. Olimpia chi? Chi ti ha frantumato in due, ecco chi. Tell me a fable
VOTO 6 a Michela Frantini ( 8 punti in 7 minuti, 2\4 da 3, meglio di Play Boy per Meursault), perché qua vige meritocrazia. Se non sposti neanche la macchina sotto casa vai a finire là sotto, se segni anche bendata dal raccordo di Napoli Sud i ritrovi quassù, con tanto di genuflessioni sui ceci del qui scrivente. E voi cari miei fate una bella roba: coltivate gli Italiani e le Italiane invece di andare al discount a cercare quei surrogati da 1 Euro o meno che poi vi rimangono sullo stomaco e fanno solo il bene degli altri. Le porga la chioma
VOTO 5 a Biscia Vitali (16 punti) che in realtà si meriterebbe un 8 ma avendo partecipato al crollo del palAlbanesi resta nel limbo. Classico personaggio che in C1 sembra un jet senza confini, mentre in categorie superiore non trova mai un approdo da cui decollare non certo per demeriti suoi. Troppe storie nel sottobosco se ne sono viste così, anche di gente che credeva di aver vinto la Champions League e invece si è fatta tanare da Zanatta e Colombo. C'est la vie
VOTO 4 alla defensa di coach Andrea Anilonti liofilazzato a domicilio da Priolo e tradito da Air Melissa Fazio ( 11 punti ma voglia di difendere da casellante di Fino Mornasco ed errori a grappoli nei possessi finali). Ok, lei è il contorno, dicono gli esperti, mica ti deve far vincere. Ma si, va beh, se mi porti un pollo arrosto con la sabbia, in linea di massima anche il pollo lo scaglierei contro il muro. Piatto ricco, mi ci ficco.
VOTO 3 a Titti Maini (6 punti, 1\5, 4 perse) perché la gente dicono che la differenza tra chi ha i soldi e chi dei soldi parla e basta sono proprio i soldi stessi. Ecco appunto la differenza tra il giocare per sé stessi e il giocare con gli altri è la pallacanestro. Altrimenti volendo c'è sempre il ping pong. Dietrologia
VOTO 2 come le sconfitte stagionali (ndr le sconfitte sono tre...) ad Alessandro Firefox Margotti da viale Zara (ndr da piazza Repubblica) bruciato in casa da Agrate Brianza (ndr sì ma non questa settimana...) ma non facciamone un dramma, capita anche agli Invincibili e agli stalloni di razza di andare in bianco una volta ogni 3 secoli.. cioè una volta tanto uno ha anche voglia di starsene sul divano di casa a farsi i cavoli suoi, anziché sparare comete da Esino ovest. Sabato sabbatico
VOTO 1 a Mastro Berri, roba da chiodi se vinci 5 partite di fila e poi ti fai sodomizzare a domicilio dalla terzultima della classe. Il parzialone di 15 a 0 tra 2\3 quarto è una roba da palati fini, come parcheggiare la macchina in seconda fila e lasciarla lì tutta la notte. La prossima volta, tutti a piedi. Lo dice pure la Moratti. Ecologista
VOTO 0 ad HHL contumace, perché Davide Resmini fa i salti di gioia e gioca la gara perfetta ai 60 punti in trincea sulla Mosa, portando a casa il quarto hurrà consecutivo e issandosi a miglior difesa del girone. Hai voglia a dire se c'era lui si facevo lo stesso... provare a far difendere gente così, lo stesso pensiero folle di chi vorrebbe farsi il coat to coast da Miami a Los Angeles con il Ciao ( ammesso che esista ancora). Tuta blu

giovedì 18 febbraio 2010

PAGELLANDO (1ª puntata - 2ª parte)

VOTO 5 a Leonardo Nascimento de Araújo. Perchè non è solo colpa del tecnico brasiliano, ma lui ci mette pure del suo. L'animo umano è volubile e la riconoscenza non esiste, lui contro Chievo e Siena sembra il dirigente dell'Enel in visita ai quadri, quando conta invece gli mangiano in testa pure gli impiegati del catasto, mentre noi siam qui a disquisire sulla insostenibile leggerezza di un lavoratore atipico come lui: né carne né pesce, zero gavetta alle spalle, allenatore inventato dal nulla ed esecutore materiale delle volontà delle alte sfere? Ma caro mio, era proprio necessario andare fino in Brasile per pescare un portiere con la saudade nel cuore e il ghiaccio fuso nelle mani? Meglio il mercato di Pescara o Taranto, magari c'era pure con il pesce fresco in offerta. Surgelati.

VOTO 4 a “Chicco” Chiodi (genuflettendoci per lesa maestà) sveglio come la maggiorata del Grande Fratello. L'unica differenza tra loro è che, mentre quella due cose buone a sera almeno te le fa vedere facile, il buon Chicco (ndr rimasto fermo dietro al blocco di partenza nella seconda manche dello Starcross di Montevarchi) se ne resta impalato a guardare gli altri centauri che rombano come un pischello qualunque impigliato al cancelletto. C'èst la vie, caro Chicco. Silicon Trolley.

VOTO 3, perchè la maledizione olimpica esiste e fa più danni delle cavallette, a Lindsey Jacobellis, una che ai mondiali fa le parole crociate in testa a tutte mentre alle Olimpiadi perderebbe pure a subbuteo da sola: a Torino (video in fondo) cadde a pochi metri dal traguardo mentre straprima faceva un grab a beneficio dei fotografi, a Vancouver si autoelimina in semifinale da grande favorita; lo si sapeva già che quando grandina serve un ombrello bello grosso di legno e non un paio di occhiali da sole, che fai pure il figo in giro, ma quando te ne torni a casa hai una polmonoite che te la ricordi. Qua non servono coach, streteghi, preparatori o altro, fate una bella roba: chiamate direttamente Dottor House, The Mentalist, e pure quella di The Closer. O altrimenti c'è sempre l'esorcista. Libera nos a malo.

VOTO 2 a Mike Hall, perché se bastava essere americani allora tanto valeva prendere Scarlett Johansson o Sandra Bullock. Roba “da chiodi” (0\6 dal campo, più che un USA un “usa e getta”), mentre il prode “Pierino” Bucchi da Rimini si agita, scalpita e strepita più ansioso di Stefano Accorsi ne “L'ultimo bacio”, più ansioso del marito in sala parto con l'amante, più ansioso dell'artificiere che in un nano secondo deve decidere quale dei duecento fili di una bomba a orologeria tagliare. Insieme sembrano i RIS tutti presi a cercare le impronte di Ere e il dna di Michelori che nemmeno si accorgono di esserci finiti loro sotto il telo bianco. Caso chiuso.

VOTO 1 alla telenovela finalmente conclusa dell'America's Cup nella acque di Valencia, con due soli scafi a contendersi la vittoria ed uno spettacolo agonistico francamente bruttino. Ma più che a colpi di strambate lo spettacolo è stato il preludio tra minacce, insulti, carte bollate, reclami, avvocati e corti, codicilli da interpretare, teatrini di diritti televisiva regalati e cambi repentini di regolamento, sfidanti non ammessi, progetti di gente che voleva comprare l'empire state building con i soldi del monopoli, personaggi con valigette di segreti di stato, spie e contro-spie e proclami più o meno insensati di aria fritta. Ci mancava solo chi diceva di aver le prove di chi fosse il responsabile della strage di Ustica e quell'altro che gli credeva e poi le avremmo viste tutte. E chi ha vinto “chissene”. Circo Togni.

VOTO 0 al Comitato Organizzatore di Vancouver 2010. Peggio della supercrisi, peggio del Nasdaq il martedì sera, peggio della cassa integrazione. Basta leggere il Times, accendere la tv e vedere il bestiario di nefandezze: cronometristi che si dimenticano di dare il via (biathlon e salto combinata), competizioni di pattinaggio ritardate perché le macchine pulisci-ghiaccio non funzionano, gare rinviate ri-rinviate e ri-ri-rinviate, biglietti restituiti con conseguente buco in bilancio, regie approssimative, burroni non messi in sicurezza (nella foto Petra Majdic, dolorante per un volo di tre metri dopo una scivolata in curva). La sfiga, condizioni meteo avverse, scarsa neve ripetono quelli del comitato. Si va beh, ma in un colpo solo questi sono riusciti a riabilitare le meno riuscite Olimpiadi di sempre e a far chiudere la borsa di Vancuver per eccesso ribasso, mentre evidentemente il bar del CIO, che vuol portare le Olimpiadi invernali al mare, resta sempre aperto. Mattina, pomeriggio e sera, manco fosse Montefeltro Est e nutrito di avventori. Prova del palloncino.

Di seguito il video della figuraccia della Jacobellis a Torino 2006

PAGELLANDO (1ª puntata - 1ª parte)

Iniziamo quello che speriamo possa diventare un gustoso e divertente appuntamento per questo blog. Dalla fantasiosa "penna" del Duca Conte, noto e funambolico "imbrattatore" di forum e carte bollate, nasce il Pagellone, un personalissimo giudizio su fatti e personaggi che hanno caratterizzato gli ultimi avvenimenti sportivi del globo terracqueo.

Eccovi la prima parte, con i giudizi "positivi":

VOTO 10 a Franco Ballerini. Le parole non servono, è bastato un muretto bastardo per polverizzare il gigante che ha reso grande uno sport, una nazione, un popolo e per immortalarlo nelle nostre menti per sempre. Il ricordo di lui e delle sue magie commuove, stordisce, va dritto al cuore. "… tu dici non ho niente... ti sembra niente il sole, la vita e l'amore...". Meraviglioso.


VOTO 9 allo Spirito Olimpico perché è bello ritrovarsi ogni quattro anni con tutto il carrozzone pane e salame di gente che lotta, combatte, vince, perde, fa e disfa nell'indifferenza di tutti e tutto. E’ bello addormentarsi davanti ad una gara di curling o sacramentare per un discesista che non va o cercare su wikipedia il regolamento dell'half-pipe o parlare di tecnica classica e libera come di fuorigioco o di falli da rigore. Il tutto per due settimane in un daiquiri di emozioni che ciclicamente si ripropongono e commuovono, con quel senso di nausea diffusa per le presunte bandiere da 150mila milioni di “euri” e di esaltazione collettiva per le imprese di codesti novelli eroi kafkiani che non hanno piscine olimpioniche o gettoni in discoteca. Ma lottano e sudano per amore della “maglia vera”. Retorici e mielosi? Sì. E ce ne vantiamo pure... Vov caldo e polenta.

VOTO 8 ad Alessandro Pittin che bene o male farà la storia della combinata nordica italiana. Perchè il talento non è acqua e nemmeno vino se è per questo. Di talento Pittin dalla Carnia che trasuda fatica ne ha a nastro, se, alla seconda Olimpiade ma ad appena vent’anni, con il suo bisturi delicato viviseziona nel finale l'esperto Todd Lodwick e tiene ad anni luce mostri sacri quali Koivuranta e Manninen. La regola è chiara: meglio "mandare allo sbaraglio" un giovane arrembante, fresco ed affamato che un vecchio leone glorioso ma incerottato e acciaccato, piovuto per caso a camminare in un mondo dove tutti gli altri corrono. Leoni e bidoni sotto i cinque cerchi. Cresci bene che ripasso.

VOTO 7, in coabitazione, a Pietro Piller Cottrer e Lindsey Vonn. Due discipline diverse ma due destini sostanzialmente analoghi.
A trentacinque anni suonati CaterPiller mangia l'amatriciana in testa a gente del calibro di Lucas Buaer e Petter Northug, mica le suore del convento di fianco. La piacente ex signorina Kildow, invece, ormai cannibalizza tutto e tutti. Tibia o non tibia, è evidente che basta un poco di zucchero (e di neve) e la pillola va giù, mentre alla squadra italiana di discesa va di traverso pure l'aria
Ma non erano uno assopito e l'altra azzoppata? Sì, come quello di Povia che prima era gay ed ora sta con lei. Ironman (e Ironwoman).

VOTO 6 ad Armin Zoeggler, il bronzo che vale oro ma per uno che ci abituati bene come lui finisce nel limbo, perchè non si intrisca a fuoria di aprire porte ogni morte di papa che le pecorelle smarrite che rispondono al nome di federazione, mass media, tv provvedono sistematicamente a tenere ben serrate se non per 2 orette ogni 4 anni. Il condor si collega alla matrice, dispensando tutto il suo cuore per tutto toboga maledetto, ma nelle realtà dei fatti c'è il solito bivio preso all'incontrario fatto di pali in punti pericolosi, tardive misure di sicurezza e cautele non adeguate. L'ultimo samurai.

domenica 14 febbraio 2010

CINEMA - L'uomo dei sogni


Iowa, Stati Uniti. Ray Kinsella (Kevin Costner), un agricoltore da poco trasferitosi in campagna con la moglie e la figlia piccola, una sera, mentre cammina tra le alte piante del suo campo di granoturco, sente una voce...

Il film è tratto dal libro Shoeless Joe di W.P. Kinsella e si basa sulla storia dello scandalo che nel 1919 costò la squalifica a otto giocatori dei White Sox, sei comprovati colpevoli (Eddie Cicotte, Oscar "Happy" Felsch, Arnold "Chick" Gandil, Fred McMullin, Charles "Swede" Risberg, Claude "Lefty" Williams), uno non implicato nella scommessa ma a conoscenza dei fatti (George "Buck" Weaver) e uno che si è dichiarato colpevole inizialmente, ma che ha poi ritrattato ed è stato sempre chiamato fuori dagli altri ("Shoeless" Joe Jackson)