mercoledì 26 maggio 2010

Pagellone della settimana loggionistica (3)

(pubblicato in data 9 marzo 2010)
di HHL con "taglioecucito" di GioFe.

- Contiene ironia. Areare il locale prima di soggiornarvi -

- VOTO 10 alle portacolori varesine nell'Under 21, Robur Saronno e Campus Varese, entrambe agevolmente promesse verso una fase finale più avvincente della finale del GF. A Saronno si godono un Dario Borroni in formato nazionale, un Matteo Leva che porta a spasso gli avversari anche quando beve e mangia tre McMenù completi, caffè e ammazzacaffè compresi, un Edo Montrasio che scegliere di fare il fenomeno nella serata giusta. Mica come un SuperMario Castelli qualsiasi che ne faceva 22. Sì, ma contro Clivio. Il coach del Tumminelli se li è sognati per tre notti di fila in tanga leopardato. Al Campus invece basta il “servizio completo” di Magnoni, ancora una volta in doppia cifra. E con l'aiuto di Campiotti, Tabacchetti, Magistrali e compagnia cantante (cit.) disinnescare il Cat Vigevano è stato più piacevole che assaggiare una fetta di dolceriso del moro. Ora appuntamento in grande stile – da stasera a Melzo le finali regionali con Calolziocorte e Tavernerio - anche se l'appendice degli interzona nazionali è già in tasca. Più forte ragazzi.
- VOTO 9 alla Yama lunare e al Villa stellare, perché quest'anno l'epicentro del volley è dietro l'angolo. In casa Carnaghi si sogna con Aguero e Secolo, oggetti volanti identificati benissimo sopra i chiari di luna pesaresi, perché la Scavolini sarà ancora la più amata dagli italiani ma Villa Cortese potrebbe anche essere la prossima Miss Italia.
A Busto invece hanno capito il concetto che basta un poco di Havelkova (16 punti e il due di picche per il fidanzato fresco coach novarese) e la pillola va giù. Vedere poi che l'ex di turno Fede Valeriano, che ultimamente aveva saggiato il campo a ogni cambio di ora legale, si erge a paladina della ricezione (64% di positivo, mica quisquiglie) ed esulta tarantolata ad ogni punto, beh, non ha prezzo. Per tutto il resto c'è AsystelCard. Con quella compri tutto, anche il Cappellaio matto se vuoi, ma tanto poi perdi lo stesso e ti fai il fegato blu. Fast&Furious.
- VOTO 8 ai polpastrelli al vetriolo di Nicola Tosi (21 punti, 4 rimbalzi, il GPS per il suo marcatore) e Andrea Soragna (15 punti e il Gutalax per l'Ariete), regia a due teste più diversa non si può per una Tarallo-band che guarda tutti da lassù. VolaNicola è più fuori di un balcone a strapiombo sulle Cinque Terre (in senso meramente positivo, leggi estroso ed effervescente), Sora scientifico e razionale come un'equazione a otto incognite. Insieme due modi di intendere il basket tanto diverse da essere perfette metà delle stessa mela. Un sette anche per il Pres Tarallo, allenatore-giocatore-presidente-magazziniere-uscere-socio di maggioranza e minoranza: esulta a 360°, sia in campo dove quelle poche volte che alza la mano segna sempre, sia classifiche alla mano, laddove il ritorno nella “promo ingrata” è più di una realtà con bel cocktaill di vecchi bucanieri e giovani rampanti. E l’anno prossimo pescherà sicuramente dalla B2 “made in bucatiniall’amatriciana”. Generazioni di fenomeni.
- VOTO 7 all'AS del ‘Dringher e di capitan Iovene che non si fa infilzare sul gong dalla regina del mercato Ponte Tresa, perché è la dimostrazione che spesso ci si può divertire pure, e forse di più, con cinquemila lire nella piazzetta sotto casa, mentre gli altri coi milioni in tasca si annoiano tra un privè e l'altro con spogliarelliste annesse. Nannetti (14+6) segna anche mentre prepara gli spritz, “Bimbo” Conconi (12) viviseziona con il suo delicato bisturi mancino e a Luca Rusconi manca ormai solo di moltiplicare i tiri per i canestri che sarebbe pronta per lui la beatificazione a Valle Olona, perché se tutti ti fanno le trappole e tu li infinocchi lo stesso vuol dire che allora sei forte. E vedere l’ex Carettoni che sbaglia l’ultimo tiro, beh, ti fa ridere il c**o, come avrebbe detto qualcuno. Squattrinati organizzati.
- VOTO 6 all' Avvocatessa Anna “Boom Boom” Rossi da Schio, protagonista del raid di Palmanova. Storie di ragazze nate per diventare fenomeni, gente con gli occhi nelle mani e il ghiaccio nelle vene, che se ne sbatte di chi ha davanti. La sensatezza del mondo non fa per quest'Alpo che passa dalle forche caudine alla beatitudine, con un posticino play-off che sembrava fino ad un mesetto fa più utopistico del pareggio del bilancio, strabiliando ogni concetto di realtà virtuale sulle ali della fuciliere veneta: 14 punti, 2\3 da 3, 4 assist. Certe notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei. Donna vitruviana.
- VOTO 5 all'eroica resistenza di Paolo “the Machine” Castiglioni. Nessuna resurrezione, nessun venerdì 13, chi era a un metro dalla grandine c'è finito sotto, chi invece era ad un millimetro dal sole ora se ne sta in costume a bere un aperitivo che sa di play-off quasi definitivi. Eppure, per larghi tratti con vantaggi ampi, a menar le danze sono proprio gli arancioblù di casa; però, caro Titti (2\6 dal campo, 2 perse), non si può lasciare soli in barca a vela Michelozzo Carnaghi, Briccolone, Marelli e l' “Uomo Ragno” Sartoni, quattro che di riffa o di raffa la carrozza l'han mandata avanti sempre, anche senza benzina. Poi non puoi lamentarti che Giussani, Paladini e Gandolfi rimangano soli sul molo ad aspettare il tramonto. E se poi la settimana si chiude incrociando Corona, sì quello di Belen e di Woodcock, quello degli scatti rubati e delle mutande firmate, allora non devono essere stati sette giorni particolarmente fortunati. “Scusi, c’è da spostare il carro funebre qui fuori”, rivolgendosi allo spocchioso paparazzo che intralciava il traffico e la ripartenza del nutrito gruppetto cestistico-mangereccio: sventura, ma con il sorriso.Luna Nera. Con qualche tono di grigio.
- VOTO 4 alla Bustata di Brunetto Contardi, deflorata a Savigliano. Perché va bene perdere in casa in occasione dell’esordio assoluto della web-tv di Giò Castiglioni, quando la Cogein avrebbe fatto paura anche al Porcellino Rosa Cremona. Ma andare in terra piemontese con Colombo e Bazzani in più nel motore e tornare a casa solo con il parabrezza pieno di moscerini spiaccicati, beh, non vuol di certo aver imboccato la via che porta alla salvezza. Tra incomprensioni, defense ballerine e palloni che non arrivano sotto, si staglia l'immensa mole di un “Batman” Marcello dato per bollito troppo presto (chiedere all’ex coach dell’Ebro se lo preferisce con maionese o ketchup). 20 punti, 9 carambole e 9 assist, perché è la gente immortale, caparbia e straordinaria come lui che ci dà la forza di sperare che questo sport ce la faccia a salvarsi dai debiti, dai regolamenti assurdi, dai giochi di potere, dalle caste varie ed assortite. Sognatore errante.
- VOTO 3 a Tommaso Girola, perché non è solo colpa sua ma basta un attimo per bruciare il pane nel forno.Qui non ce l'abbiamo con lui, né con Tizio, né con Caio. Semplicemente giustificare un avvio da banco del mutuo soccorso sarebbe impossibile anche per l'Avvocato Taormina e il suo staff. Se in trasferta il primo quarto ti mangia in testa pure il benzinaio di Cuveglio (28-17) poi puoi essere pure Pini Gershon ma in partita non ci rientri più, nonostante il cuore enorme di un Mauro “Pedrino” Pedrani cornuto e mazziato, che prova a difendere e a sgobbare e si ritrova lui pure sotto il livello del mare, mentre chi pensa solo al tabellino lava la mani e la coscienza con stilettate inutili. Non è un paese per mastini.
- VOTO 2 ai boriosi con in bocca l'aggeggio con lo sfiatatoio che ti becchi in giro, perché basta accendere la GS tivù o mettere il naso in qualche PalaQualsiasi per vedere rimesse invertite, passi condonati, fischi astrusi, antisportivi macchiavellici, tecnici come confetti, intenzioni di tiro misteriosamente che appaiono o scompaiono, Lodi Alfano ( leggi immunità ai potenti) arbitrariamente applicati, condanne sommarie, mani addosso tollerate, wrestling concessi, sospiri punti con l'ergastolo e perfino crisi isteriche di fischietti stressati. C'è crisi, c'è gente che retrocede e chiude su baracca e burattini e qui si danno in mano bombe a mano a bamboccioni sfiatati. Certo, non sono tutti bravi come Calveri, come il rampante Spinello. Ma un minimo di rispetto in più lo pretenderemmo anche. Armi di distruzione di massa.
- VOTO 1 agli abbonati del doppio 0 come la farina, ovvero la LIUC di Andrea Cegna, porto di mare in cui maramaldeggia chiunque, ora pure specializzato in laurea accademica di regalare partite già vinte (41-20 alla finel del primo tempo dopo un torrenziale quando epico 16-0). Siete ancora lì a piangere sul latte versato, su un terzo quarto con più disastri di una puntata dello Zoo senza bip e con il canestro di Ghisi e compagni completamente incellofanato (0-27 nei primi 15’ della ripresa). Eppure che colpe avete, se non quella di esservi imbattuti nella furia cieca di Max Frontini (11 punti e la distribuzione degli ovetti Kinder), che vi ha trafitto quasi sul suono della sirena. Ragazzi il basket non è football americano né salto in alto, hai voglia ad usare pure gli stivali delle sette leghe ed esplolare l'iperuranio quando poi ti ritrovi uno con i piedi ben piantati a terra e la carta d'identità galoppante che t’apparecchia sulla testa l'enciclopedia del basket. Visionari.
- VOTO 0 all'escursione della Lonate dei miracoli in terra varesina. Roba da chiodi, c'è Daniele Piccolo che si conserva per la pista della Rocca, c'è Salvatore Ruta che segna anche dalla vasca da bagno di casa sua con il sapone sugli occhi (5\5 da 3, l'ultima volta senza errori all'esame di patente), c'è il DucaConte® Palmeri Ferla che non segna nemmeno nella diga di Ridracoli e che sarebbe meglio pensasse anziché protestare per allargare il canestro, c'è Marchino Colombo che gioca a bridge e compra il diciottenne Peter Frenette al fantasaltocombinata, e Andrea Gesualdi che non avrà le molle sotto i piedi né i distico elegiaci nelle mani ma fa equazioni lineari, fa canestro quando conta, fa impazzire di gioia chi ama questo sport. Intanto coach Resmini sembra Giacomo Leopardi: meglio starsene nascosto dietro la siepe che là fuori succedono cose inspiegabili, vedi Arcisate che lscia giro punti. Vita Spericolata.
- PREMIO SPECIALE ai “prigionieri” del DNA, Masnago prima rotatoria a destra, e del Piedigrotta, pieno centro della “Città Giardino”, domenica sera in occasione del party in onore di coach Tallone, fortunati nell'assistere alle permormance dell'imbucato di turno, un piacione con un look da finto trasandato alla Mourinho, tutta roba di marca scontata 50% o 100%, buffet, negroni, pizza, ravioli, fritto misto, contorno e dolce. Che tutti - Tamburi, Pinze, Giovannini, Mangus, Fabietti, etc etc etc - sono ancora lì a domandarsi chi è, chi ce l'ha portato e chi era la talpa, mentre il ragazzo in serata di grazia modello Pablo Escobar all'aeroporto di Caracas conversa, si ciba, intrattiene, anima e parla con tutti (festeggiato compreso) come il più fraterno degli amici. Colpo grosso.

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