giovedì 18 febbraio 2010

PAGELLANDO (1ª puntata - 1ª parte)

Iniziamo quello che speriamo possa diventare un gustoso e divertente appuntamento per questo blog. Dalla fantasiosa "penna" del Duca Conte, noto e funambolico "imbrattatore" di forum e carte bollate, nasce il Pagellone, un personalissimo giudizio su fatti e personaggi che hanno caratterizzato gli ultimi avvenimenti sportivi del globo terracqueo.

Eccovi la prima parte, con i giudizi "positivi":

VOTO 10 a Franco Ballerini. Le parole non servono, è bastato un muretto bastardo per polverizzare il gigante che ha reso grande uno sport, una nazione, un popolo e per immortalarlo nelle nostre menti per sempre. Il ricordo di lui e delle sue magie commuove, stordisce, va dritto al cuore. "… tu dici non ho niente... ti sembra niente il sole, la vita e l'amore...". Meraviglioso.


VOTO 9 allo Spirito Olimpico perché è bello ritrovarsi ogni quattro anni con tutto il carrozzone pane e salame di gente che lotta, combatte, vince, perde, fa e disfa nell'indifferenza di tutti e tutto. E’ bello addormentarsi davanti ad una gara di curling o sacramentare per un discesista che non va o cercare su wikipedia il regolamento dell'half-pipe o parlare di tecnica classica e libera come di fuorigioco o di falli da rigore. Il tutto per due settimane in un daiquiri di emozioni che ciclicamente si ripropongono e commuovono, con quel senso di nausea diffusa per le presunte bandiere da 150mila milioni di “euri” e di esaltazione collettiva per le imprese di codesti novelli eroi kafkiani che non hanno piscine olimpioniche o gettoni in discoteca. Ma lottano e sudano per amore della “maglia vera”. Retorici e mielosi? Sì. E ce ne vantiamo pure... Vov caldo e polenta.

VOTO 8 ad Alessandro Pittin che bene o male farà la storia della combinata nordica italiana. Perchè il talento non è acqua e nemmeno vino se è per questo. Di talento Pittin dalla Carnia che trasuda fatica ne ha a nastro, se, alla seconda Olimpiade ma ad appena vent’anni, con il suo bisturi delicato viviseziona nel finale l'esperto Todd Lodwick e tiene ad anni luce mostri sacri quali Koivuranta e Manninen. La regola è chiara: meglio "mandare allo sbaraglio" un giovane arrembante, fresco ed affamato che un vecchio leone glorioso ma incerottato e acciaccato, piovuto per caso a camminare in un mondo dove tutti gli altri corrono. Leoni e bidoni sotto i cinque cerchi. Cresci bene che ripasso.

VOTO 7, in coabitazione, a Pietro Piller Cottrer e Lindsey Vonn. Due discipline diverse ma due destini sostanzialmente analoghi.
A trentacinque anni suonati CaterPiller mangia l'amatriciana in testa a gente del calibro di Lucas Buaer e Petter Northug, mica le suore del convento di fianco. La piacente ex signorina Kildow, invece, ormai cannibalizza tutto e tutti. Tibia o non tibia, è evidente che basta un poco di zucchero (e di neve) e la pillola va giù, mentre alla squadra italiana di discesa va di traverso pure l'aria
Ma non erano uno assopito e l'altra azzoppata? Sì, come quello di Povia che prima era gay ed ora sta con lei. Ironman (e Ironwoman).

VOTO 6 ad Armin Zoeggler, il bronzo che vale oro ma per uno che ci abituati bene come lui finisce nel limbo, perchè non si intrisca a fuoria di aprire porte ogni morte di papa che le pecorelle smarrite che rispondono al nome di federazione, mass media, tv provvedono sistematicamente a tenere ben serrate se non per 2 orette ogni 4 anni. Il condor si collega alla matrice, dispensando tutto il suo cuore per tutto toboga maledetto, ma nelle realtà dei fatti c'è il solito bivio preso all'incontrario fatto di pali in punti pericolosi, tardive misure di sicurezza e cautele non adeguate. L'ultimo samurai.

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